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Neri Flavi

 

 

 

      Nacque al Galluzzo di Firenze il 31 ottobre 1930. Seguono parole sue che sono state riprese da una registrazione in cui lui stesso racconta la sua vita. 

 

      Scesi nella famiglia dei Flavi ed il mio nome fu Neri, e fu come se all’improvviso venissi a contatto con un mondo tutto nuovo, nel quale prima ero come spettatore perché entità disincarnata, mentre ora ero divenuto attore, o per meglio dire, ero divenuto un essere umano di questa “era” della quale ormai già facevo parte.

      Crebbi ed ero silenzioso, sempre di poche parole, ma sorridevo a tutto: sorridevo ai fiori, alle farfalle ed a tutte le cose viventi della terra.

      Ricordo molto bene dell’età mia giovanissima, di quando vedevo nell’aria dei colori bellissimi, ben  diversi  da  quelli di oggi; erano principalmente dei rosa, ma di un rosa molto più forte e più compatto di quello di oggi; e le nubi non le vedevo tanto distanti, ma addirittura tanto vicine da poterle quasi sfiorare con una mano; e questo mio sogno vivente della terra mi accompagnava giorno per giorno, fino a che feci le mie prime amicizie.

      Trovai tre ragazzi della mia età, che parlavano sempre parecchio fra di sé. Entrai a far parte di loro e giocavamo insieme, tutti giochi che possono fare i bambini, e poi, ad un’ora precisa, mi lasciavano e tornavano alla loro dimora. Soltanto tanto tempo dopo seppi che non erano ragazzi normali ma ragazzi “Entità”, che venivano a giocare con me su questa Terra. E questo durò tanto, tanto tempo, ed anche quando andavo fuori, loro venivano con me e si parlava, si rideva, si correva.

      Altri fatti mi accadevano, come delle previsioni che sentivo dentro: vedevo gente che camminava per la strada e di qualche persona intuivo che sarebbe morta presto; ma non davo importanza alle intuizioni e rimanevo immobile a pensare a tutte queste cose, senza rendermi conto che realmente poi accadevano.

      Non davo importanza alla vita perché io mi sentivo immortale, ed anche quando ero piccolo dicevo tra me: “Tutti moriranno, ma io no!”. Chissà, forse perché pensavo inconsciamente alla reincarnazione, pensavo che nell’aldilà ci fosse qualche cosa di grande… una Verità che io avevo sentito, forse provato in tutte le mie lunghe reincarnazioni.

     Nel ’70 morì mio padre e la sua morte fu un trauma, perché il babbo era per me una necessità: quando parlavo con lui sentivo come una forza vitale! Lui possedeva una capacità medianica non indifferente, tanto è vero che in vita gli avvenivano degli apporti. Quando morì rimasi solo!

     Questo dolore contribuì però a fare riaccendere, dopo un certo periodo d’assopimento, le mie doti medianiche.

      Infatti, conobbi una medium di Firenze e, nel corso di una seduta che lei mi fece, si presentò mio padre il quale mi consigliò di stare sereno, di smetterla col pensare e soffrire, perché avrei avuto delle soddisfazioni grandi ma solamente soddisfazioni spirituali.

      Fu bello questo, perché mi disse anche che la mia medianità dovevo metterla a frutto e non fare come aveva fatto lui; la mia medianità doveva servire per cose superiori a quelle che lui era riuscito ad ottenere e manifestare. Aggiunse che il mio momento era giunto e che dovevo incominciare; ma attento -mi disse- perché hai scelto una strada molto “sassicosa”. La tua vita sarà sofferta, e l’unica gioia che proverai sarà nel fare del bene.

      Mi salutò, mi abbracciò e mi benedì… e dall’indomani incominciò il mio cammino spirituale.

    Quando penso al babbo mi torna anche in mente che nelle occasioni in cui constatava la mia forte medianità, mi diceva sempre: “Ricordati Neri, che tu sei stato battezzato su un cavallo bianco!”

      La mia medianità cominciò a rifiorire, e allora, a poco, a poco, le mie capacità medianiche che inizialmente erano fenomeniche, divennero d’insegnamento.

      Le riunioni erano sempre più significative, ci venivano date rivelazioni incredibili, ed ebbi anche la gran gioia di avere riuniti a me, come Guide, quei bambini con cui giocavo nei primi anni della mia vita. Eravamo molto felici di poter svolgere insieme questo piano evolutivo e portare agli esseri della terra la gioia grande dell’insegnamento, la gioia grande di svelare i segreti che avvolgono la natura umana.

      Tutto si era compiuto!      

Neri Flavi 

 

Caratteristiche della medianità di Neri

 

     "Cos'è la ricezione di uno strumento umano? Esso diventa un'antenna ricevente di energia PURA che viene trasmessa in parole con la voce dello strumento medesimo.

 

    La canalizzazione è diversa anche se è molto simile. C'è, però, una netta differenza tra canalizzazione ed essere strumento: nella canalizzazione il soggetto non perde coscienza. Chi, invece è strumento usa tutto il corpo e la parte ragionante del cervello che traduce in parole l'Energia pensiero.

      Dunque il Maestro Neri è stato per tanto tempo uno strumento delle sue Guide, un docile Strumento nato per questa missione. Egli quindi aveva tale predisposizione fin da bambino e ciò gli ha permesso di affinarsi nel tempo e di divenire Strumento anche nella scultura, dando così la possibilità alla sua Guida di servirsi delle sue mani.

 

Se dovessimo classificare il Maestro Neri potremmo dire e ammettere

che egli è stato uno degli Strumenti più completi dell'ultimo millennio.

 

Perché più completo? Perché aveva in sé tutte le possibilità di un grande Iniziato, e le possedeva per evoluzione e non per sentito dire: egli era Spirito Intelligente, volendo con ciò significare che la sua era Intelligenza Spirituale acquisita soltanto tramite l'evoluzione, non comprata né regalata! Noi Entità gli siamo state vicine come Angeli, lo abbiamo custodito come un bambino affidatoci dal Padre, e tutt'ora è con noi.

 

LA SUA MISSIONE NON E' FINITA, MA DEVE ANCORA COMINCIARE!!

 

Egli accompagnerà L'UOMO NUOVO nel suo cammino di evoluzione,

guarderà lo spirito dentro di lui e lo porterà nella strada giusta del Padre,

come il Padre ha accompagnato lui nel cammino della sua vita sulla Terra.

 

Egli è rimasto Maestro del Centro a lui affidato e che poi lui ha scelto, cercando sempre di cogliere negli umani quella parte che gli apparteneva, cioè lo spirito, essendo tutti Uno!

 

Ora il suo pensiero è di condividere tutto quello che tramite di sé ha lasciato come insegnamento - sia nella scultura che nelle rivelazioni - a tutti coloro che sentono la necessità di una ricerca interiore e di avere più coscienza della conoscenza.

Più presa di coscienza uno acquisisce e più conosce"

 

(Riv. dall'Astrale N. 71, 22 maggio 2008)

 

  •      Aveva la trance spontanea.

  •      Aveva la veggenza e la capacità di diagnosticare le malattie.

  •      Aveva il dono di poter guarire.

      Era portatore di un magnetismo così potente, così forte e così presente da attrarre ed unire tutte le anime che incontrava. Era un magnetismo invisibile, ma potente perché di Luce, un magnetismo pieno di Forza-Calore, un potere che si rispecchiava negli esseri davanti a lui, i quali si sentivano considerati, accolti, amati: sentivano di poter ricevere aiuto ed indirizzo.

      Frequentandolo, l’insegnamento era immediatamente percepito, perché l’obiettivo era di portare tutti a vivere come anime, a concepire di essere Vita, di essere Luce e di dover distruggere la forma del nostro essere terreno per rinnovarsi e rinascere consapevolmente come quegli spiriti immortali che in realtà siamo da sempre, perché l’immortalità è la nostra origine e la nostra destinazione.

    Una meravigliosa conseguenza della sua trance spontanea è stata la seguente (anche questa tratta dalla registrazione in cui Neri si racconta):

      Ero solito recarmi nei boschi a meditare. Un giorno, mentre mi trovavo sotto ad una grande quercia, una Voce mi parlò, forte:  “Neri, stai sereno… tu scolpirai!

      Allora io dissi: “Come posso scolpire se non conosco il disegno?”

      E la Voce mi rispose: “Perché dubiti?”

      Allora, dopo quella domanda mi ripresi subito e dissi: “Va bene, cosa debbo scolpire? La pietra, il marmo, il legno…”

      La Voce mi disse: “Si, il legno, ma esclusivamente il legno d’ulivo!”

      Rimasi impietrito e quasi incredulo. Quando tutto questo passò -perché non so quanto rimasi fermo sotto quella quercia intento a pensare a queste parole ed a questo grande fenomeno- mi alzai in piedi, ma vedevo come della nebbia intorno a me: non mi ero ripreso ancora del tutto. Poi attraversai il bosco ed arrivai a dei campi dove alcuni contadini stavano potando gli ulivi. Da loro potei avere un pezzo di un tronco di ulivo, e quando lo presi per portarlo via, dissi: “Se sono rose, fioriranno!”

      Le Entità mi dissero che avrei dovuto fare sette sculture. Queste sculture non dovevano mai essere separate tra loro perché esse rappresentavano una Spiritualità cosmica, contenevano un messaggio, e coloro che avrebbero scoperto il messaggio di queste sette Sculture, sarebbero stati quelli che non mi avrebbero mai abbandonato durante la vita.

      E feci appunto sette Sculture in poco più di tre mesi, strumento docile nelle mani di quella mia Guida che aveva deciso e scelto di starmi vicino per portare avanti l’insegnamento Spirituale attraverso la scultura. In tre mesi sette sculture… che per me erano meravigliose!

      Le spiegazioni del simbolismo delle sculture mi vengono dalla stessa Entità che mi fa scolpire; mi ha detto di essere stato un Faraone.

      Mi rammento un giorno, quando arrivai a scolpire un monaco dell’alta India: feci la scultura in poco più di quattro ore e la misi sulla madia. La sera la volli riguardare perché aveva per me un fascino tutto speciale, e come la guardai, questa cambiò: si illuminò, si formò come la pelle, il legno diventò del colore della pelle e poi gli occhi si illuminarono e la scultura mi parlò e mi disse: “Fratello mio, io sono l’Entità che ti ha già parlato in precedenza; faccio parte della schiera delle tue Guide astrali che portano l’insegnamento nelle tue riunioni, dove io mi presento col nome di Fratello Piccolo".

Neri Flavi 

 

 

 

 

 

  Le sculture del Maestro contengono un messaggio

complessivo di non facile interpretazione,

ma di grande interesse,

perché in sostanza

-sono parole di Giovanni Feo-

descrive

“il processo di crescita o evoluzione della coscienza dell'essere umano”.

 

Giovanni Feo è ricercatore, scrittore ed esperto di storia delle religioni

e mitologia del mondo antico, autore di 15 libri dal 1991 ad oggi,
il più recente dei quali è “Giganti etruschi (storia e leggende dei figli della terra)”

con allegato un DVD che racconta la scoperta, da lui fatta, del cerchio di megaliti di Poggio Rota,

nei dintorni di Pitigliano (GR), risalenti ad una civiltà preetrusca. Il dvd contiene anche le testimonianze degli esperti che hanno studiato questi enigmatici megaliti, tagliati e modellati per fini astronomici e di culto.

Oltre alle sue attività di ricerca e studio, Giovanni Feo conduce  seminari sulla conoscenza del territorio etrusco, e collabora con l'antropologo peruviano Juan Nunez del Prado allo studio delle altre grandi civiltà del passato e in particolare della civiltà Inca.


Di recente, Giovanni Feo ha potuto visionare presso il Centro “Il Sentiero” le sculture eseguite dal Maestro Neri Flavi, ed ha accettato con entusiasmo di esaminarle, interessato dalla ricca simbologia spirituale che esse rappresentano. Egli, infatti, ha percepito in queste sculture “un percorso di significati di rimarchevole interesse, degno di essere condiviso con chi è interessato a questi temi”, di cui lui stesso ha parlato nell'incontro di domenica 1° marzo 2009 nella sede del Centro, davanti alle sculture di Neri.


 Naturalmente, Giovanni Feo tiene a precisare che la sua è solo una delle possibili letture del linguaggio simbolico delle sculture di Neri Flavi, ma sono veramente sorprendenti la
connessioni con la numerologia simbolica, con le forme geometriche sacre, con le conoscenze dell'astrologia e con le antiche tradizioni religiose che egli fa emergere da questa sua lettura delle sculture.

 

TESTO DELLA RELAZIONE DI GIOVANNI FEO:

"IL SIMBOLISMO DELLE SCULTURE"

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TESTO DELLA CONFERENZA del 1 marzo 2009

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Hanno detto di Neri

 

Mario Pincherle presente durante la ripresa video di Neri che scolpiva in trance: 

«Lui fa parte della schiera dei ricercatori; direi che il suo sangue è il sangue di Michelangelo e se avessi visto Michelangelo scavare nel marmo, avrei potuto dire: “E’uguale a lui”.Quindi io credo che quello che conta è l’amore per la Verita'. Non tanto l’accademia, non tanto la sapienza, ma questo amore che è saggezza perché con l’amore noi possiamo averla viva la Verita', con l’accademia abbiamo una verità morta. Quindi ho sentito che sono venuto qua non per caso; nessuno di noi è venuto per caso in questa stanza; c’è un appuntamento cosmico e questo è uno dei momenti piu' importanti della nostra vita».

Mario Pincherle, 19.11.1989

     Franco Zepponi, conferenza del 19.9.81    Chi ha visto il documentario sulle sculture di Neri Flavi, lo ha visto mentre lavora in stato di  semitrance: in quel particolare stato di coscienza chiamato automatismo, cioè quando in lui si manifesta questo fatto paranormale, la sua sensibilità è talmente accentuata che qualsiasi rumore o persona estranea lo disturbano, provocando il perdersi del particolare stato di coscienza, per cui Neri Flavi -usando un termine improprio- si sveglia e non può più lavorare. Quindi, per questa ragione è stato veramente difficile poter riprendere Neri Flavi al lavoro. Ma le riprese effettuate rappresentano sicuramente una prova evidente che convalida la spontaneità del fenomeno.

      Il fenomeno dell’automatismo si presenta col sentire  -da parte di Neri Flavi-  come un richiamo, un qualcosa che gli dice che deve iniziare a scolpire, la sua coscienza normale si assopisce parzialmente, rimane una specie di semi-trance. Egli si apparta ed incomincia a scolpire. Lo fa con degli strumenti rudimentali, e la sua opera si svolge battendo con un martello di legno su di uno scalpello. Però, come battere il martello, se più forte o più piano, se in un modo o in un altro, gli viene suggerito interiormente.

      La sua vicinanza alla statua gli impedisce di vederla nella sua prospettiva globale, per cui il suo lavoro procede di particolare in particolare e solo a lavoro finito, allontanandosi, riesce a percepire il globale dello stesso lavoro. Ciò riconferma il fatto automatico del lavoro stesso.

      Un’altra ragione che avvalora totalmente l’ipotesi spiritica, è il fatto che Neri Flavi, all’inizio del lavoro, non sa mai cosa farà, cosa verrà fuori dal lavoro stesso alla sua fine. Al contrario di un artista che normalmente si pone una certa meta e fa sì che il suo lavoro lo porti a giungere a questa, Neri Flavi non sa a quale meta deve arrivare.

      Egli prende un pezzo di legno e, spinto da questa forza, comincia a scolpire. Addirittura non sa quando un lavoro è finito e lo capisce questo, se passano  dieci giorni senza che lui senta la spinta a mettere ancora le mani sulla scultura fatta. Nemmeno lui sa quando deve smettere di lavorare.

      L’Entità che ispira Neri Flavi  -detto dalla stessa-  è vissuta in Egitto all’epoca delle dinastie faraoniche. Non fu però un grande artista, ma una persona che viveva in un villaggio e lavorava il legno. Faceva utensili di legno di uso comune e, scolpendo con questi arnesi, ebbe un trasporto per la scultura ed ha poi ispirato Neri Flavi portandolo a fare i suoi lavori.

      L’ipotesi spiritica è da me accettata totalmente anche per il fatto che Neri Flavi è un medium validissimo. Possiamo ritenerci molto fortunati, poiché, dato che in questo secolo i fenomeni particolari medianici, fenomeni fisici, sono molto rari, noi possiamo invece, non solo constatare questo fenomeno in sé, ma anche avere tra di noi il medium che lo provoca. Fortunati, perché come dicevo prima, la scultura medianica è molto rara.

      Neri Flavi ha scolpito sette statue che devono rimanere sempre insieme, perché esse sono un insegnamento sia per il medium, sia per coloro che le vedono e le studiano. Queste statue portano scolpiti dei simboli, che io chiamo “l’insegnamento silenzioso”.

      Neri non ha mai conosciuto il linguaggio dei simboli e ciò riconferma la genuinità del fenomeno. I simboli che si ritrovano sulle sculture non sono rintracciabili nelle enciclopedie comuni, nei libri che si trovano normalmente in commercio; sono dei simboli particolari che solo gli studiosi, i veri studiosi di religioni antiche, possono conoscere. Ciò avvalora queste sculture medianiche, considerato che Neri non conosce assolutamente il linguaggio dei simboli.

      Queste sculture meravigliose sono state tutte fatte con legno di olivo ed eseguite in meno di tre mesi; sette statue che non possono essere separate per esplicito desiderio dell’Entità ispiratrice, poiché racchiudono in sé un muto Insegnamento.

      Neri Flavi non ha mai avuto familiarità con l’arte. Neri Flavi ha sempre fatto il pellettiere a partire dall’età di 13 anni. Chi gli ha ispirato il linguaggio dei simboli? A lui la tecnica della lavorazione del legno era totalmente sconosciuta.  Perché una forza arcana lo ha spinto a scolpire, guidando la sua mano?  Come è riuscito a creare stupendi capolavori?

      Nelle risposte possiamo trovare un indizio o una speranza o meglio ancora una certezza di Vita oltre la vita.

      Come l’acqua che scorre perenne, così lo Spirito ritorna a Colui che lo creò.

  

     Renzo ALLEGRI: “Nel settore dell’arte paranormale, le sculture di Neri Flavi rappresentano un fenomeno clamoroso. In genere i medium in trance compongono poesie o dipingono quadri. In entrambi i casi si tratta di espressioni artistiche abbastanza semplici nella forma. La scultura, invece, è complicata. Richiede conoscenze tecniche particolari. Per riuscire a scolpire anche in maniera rudimentale bisogna avere fatto molta pratica. Ottenere le proporzioini, le espressioni, i vari attegiamenti è difficile. Gli studiosi, inoltre, hanno messo i evidenza altri particolari che rendono ancora più enigmatico il mistero di queste opere d’arte. Nei loro ornamenti e nel loro abbigliamento, le sculture di Neri Flavi contengono dei simboli che implicano una profonda conoscenza della storia e delle religioni dei popoli più antichi, conoscenza che certamente l’autore non poteva avere.” (“A colazione con E .T.- Esperienze paranormali di persone famose”- Reverdito Editore 1988, pag . 290)

      Solas BONCOMPAGNI : “Uno dei fenomeni paranormali più diffusi è senza dubbio l’automatismo nella messaggistica, nella poesia, nella musica, nella pittura e nella scultura. Quest’ultima espressione è piuttosto rara a verificarsi, e gli esiti ottenuti suscitano stupore, specie quando la durezza del materiale richiede considerevoli sforzi. Ciò che vi sto per presentare è poi tanto più interessante in quanto ci dà modo di rivivere, attraverso le sculture di grandi personaggi dell’umanità, un’eccezionale sintesi di tutta la storia umana e di interpretare meglio i simboli universali che in ogni tempo dalla più lontana antichità ad oggi l’hanno accompagnata.” (“Medianità nella scultura”, testo della conferenza sulle sculture di Neri Flavi tenuta durante il 4° Convegno Nazionale di Parapsicologia, ad Arezzo, nell’ottobre 1992 , poi pubblicata sui numeri 254 e 255 del Giornale dei  Misteri, nel dicembre 1992 e nel gennaio 1993).

       Alfredo FERRARO : “Già Boncompagni ha rilevato la singolare medianità di un soggetto unico nel suo genere di artigiano pellettiere il quale, munito dei soli scalpelli e d’un martello di legno, usati per il suo abituale lavoro di artigiano, scolpiva -in stato di trance e ad occhi chiusi- ceppi di durissimo legno d’ulivo e con una maestria frutto di una indiscutibile matrice paranormale. Prima di tutto va detto che le opere sono di un “pezzo solo”, nel senso che mai è stato aggiunto o rimosso qualcosa a lavoro in corso o  ultimato: niente quindi errori, o ripensamenti o correzioni; e questa sicurezza, com’è noto, è segno della medianità più qualificata. Inoltre, la maggior parte delle sculture non è solo ispirata al mito, alla leggenda e alla storia, ma contiene un simbolismo enigmatico che conferisce ad ogni opera un suggestivo fascino” (“Le psicosculture di Neri Flavi”, nn . 394 e 395 Giornale dei Misteri , agosto e settembre 2004).

       Paola GIOVETTI : “Ho conosciuto Neri Flavi e le sue opere, che apprezzo moltissimo. Neri era un artigiano che medianicamente cominciò a lavorare con rapidità un legno durissimo come l’ulivo per creare statue bellissime e soprattutto dense di significati esoterici ed iniziatici: contemplare i volti scolpiti da Neri Flavi significa compiere una vera e propria meditazione. I nostri lettori, visitando il suo sito “www.ilsentierodineriflavi.it” andranno avanti da soli” (“Le sculture di Neri Flavi” –Astra - Mensile di parapsicologia-Luglio 2004, pag. 108). “Non posso vendere le mie sculture -dice Neri Flavi mostrandocene una- perché me lo proibisce la mia guida spirituale, un faraone che ho salvato in una vita precedente e che mi ha raccontato la sua storia. Per motivi di potere fu ferito e sfigurato dal fratello gemello, e abbandonato nel deserto. Io, che a quell’epoca ero un personaggio importante, lo trovai e lo curai; da allora non ci siamo più lasciati. Quando guarì, non volle più pretendere al trono: era sfigurato, nessuno lo poteva riconoscere. Scelse una vita anonima accanto a me. Imparò a scolpire e adesso è tornato per scolpire attraverso di me e trasmettere certi insegnamenti che elevino l’uomo”. Il faraone ha lasciato anche il suo ritratto, una delle sculture più belle fatte da Flavi. “Si vede -spiega Neri- la testa del faraone e sotto le insegne del basso e dell’alto Egitto, che simboleggiano l’unione di tutta l’umanità, al di là delle razze e del colore della pelle. Il faraone ha solo la testa, cioè la mente, la conoscenza della vita. Il dio falco, il dio che porta nell’aldilà, lo abbraccia e lo porta via con sé”. Queste sculture in legno d’ulivo emanano una grande energia. Chiediamo a Neri di mostrarci il filmato che lo mostra mentre lavora, e lui acconsente volentieri. Il video mostra Neri Flavi che ad occhi chiusi dà grandi martellate contro il tronco, il quale incredibilmente, pur non essendo fissato al tavolo, resta immobile: Mentre lavora, Neri parla ininterrottamente e dà le spiegazioni del lavoro che sta facendo. In mezz’ora abbozza un volto di grande suggestione. Poi la tensione cessa, Neri abbraccia il legno, apre gli occhi ed è il Neri di sempre, sorridente e semplice. Neri Flavi ha anche altre guide, che da anni lo fanno cadere in trance, una si definisce il Maestro: “ Dà consigli, insegnamenti di vita, dice cose spirituali che io non saprei mai dire. Viene parecchia gente a sentirlo, a fare domande. Se sono contento? Tanto. Ho una famiglia unita, ho queste sculture che vengono dall’aldilà, ho i miei Maestri. Cosa potrei volere di più” (“Una voce mi gridò: Neri, tu scolpirai” - Visto 9.9.93, pag. 78).

       Fulvia CARIGLIA : “Flavi Neri, inconsapevole scultore di opere di notevole interesse artistico e parapsicologico, non si pone tante domande circa la sua medianità: “So solo che è toccato a me -dice- e che mi viene da Qualcuno che è sopra di me”. Una medianità accettata?, gradita?, o semplicemente accordata con quella sua di uomo comune? “Non so dirglielo, sono domande difficili per uno come me che non ha studiato. So solo che la mia è una vita piena di amore spirituale; io non vivo più su questa terra, potrei morire anche domani e sarei contento. Non so se ciò che mi è stato dato è un dono, una chiamata, non so; so solo che vivo in compagnia di forze che mi amano e che mi insegnano ad amare”. C’è tanta semplicità nelle sue parole, tanta tenerezza nel porgere agli altri la grandezza di un sentire che non può essere affidato alle parole, tanta riservatezza nel parlare degli straordinari fenomeni di cui da anni è protagonista. Si schermisce alle nostre insistenze: “Tante cose non posso raccontare, sono troppo grandi!, chi mi può capire?, chi mi può credere?”. Ed è solo perché sa che sappiamo, giacchè innumerevoli ormai e accreditate sono le testimonianze, che possiamo contare sulle sue dirette affermazioni. (“Uno scalpello di luce spirituale”- Giornale dei Misteri       - Febb . 1987, pag .27). 

      Stefano BEVERINI : “Il ciclo principale delle sculture di Neri Flavi rappresenta celebri personaggi dell’antichità. L’Entità che le ha realizzate suo tramite dichiara di essere un egiziano vissuto ai tempi dei faraoni e perseguitato da uno di questi. Costretto a vivere nel deserto, era però molto abile come scultore. Ora è tornato, da quei tempi remoti: secondo questa misteriosa Entità le sette principali opere realizzate dal medium toscano sono tra loro unite da un profondo significato, tradotto nei vari simboli che su di esse appaiono. Chi riuscirà a decifrare il senso nascosto delle sculture, scoprirà qualcosa di molto importante che riguarda l’uomo e la sua evoluzione spirituale; così è stato detto” (“Il mistero delle sculture”- Giornale dei Misteri-Novembre 1993, pag . 13).

       Mauro MUGNAI: “Nell’eseguire queste affascinanti sculture Neri Flavi usa la tecnica del “sempre levare”, cioè da un grossolano pezzo di legno di ulivo toglie quel tanto che gli permette di modellare una figura, a volte gli intagli sono di una finezza sorprendente. Quando opera, sempre in stato di trance, dimostra una perizia straordinaria, mai un colpo è dato a vuoto, ogni movimento è coordinato, i risultati emergono istantaneamente senza sforzo apparente e l’opera prende forma come plasmata da una forza invisibile. Neri Flavi quando esegue le sculture non ha mai un programma preciso, segue solo la voce che lo guida e lo consiglia indicandogli dove deve scolpire e come deve farlo: con energia a volte, altre molto delicatamente…La simbologia rappresentata nelle opere e il valore filosofico - culturale in essa racchiuso supera di gran lunga le nozioni riscontrabili nella comune cultura. Ciò dimostra senza ombra di dubbio la particolare e straordinaria attività psichica e medianica di Neri Flavi.” (“Arte medianica: Flavi Neri” - Mixer - Gennaio 1990, pag . 25).

     Robert PELLEGRINO-ESTRICH  : “Neri Flavi ha inviato migliaia di profondi messaggi dai regni più alti del mondo spirituale e dai documenti universali della conoscenza. Essi si trovano negli archivi di Prato, accuratamente catalogati da sua moglie. Egli ci ha trasmesso questo insegnamento: “Ognuno di voi è energia e tornerà energia. Tutti voi siete parte della Luce e potete ritrovare l’energia attraverso la meditazione”.  Oppure questo: “Vi dico, figli miei, che se voi amate veramente la vostra specie, voi dovreste essere felici di perdonare le sue debolezze. Siete tutti uniti nella grande famiglia dell’umanità dall’energia dell’amore”. Come medium Neri Flavi era eccezionale, ma fu la sua abilità nello scolpire straordinarie sculture di grandi Spiriti nel legno d’ulivo, mentre era in trance, che lo rese unico. Le sue sculture e i suoi messaggi forniscono un bagaglio immenso di conoscenza per tutte le generazioni.” (“Sculture dall’Aldilà” - Kindred Spirit - Dicembre 1997, pag. 44). 

      Elisabetta SETTEMBRINI  (grafologa): “Neri Flavi non ha seguito un corso avanzato di studi e ciò rende molto significative l’evoluzione delle forme grafiche e la bellezza estetica della firma nella quale, inconsciamente, egli si ricollega alle sue statue lignee nel gioco armonioso, incisivo e plastico del tratto che sembra  “incidere” lo spazio racchiudendolo e non permettendogli di essere altro che una dimensione da conquistare; tutto questo lo fa con dolce irruenza trasformando le iniziali e le finali del suo nome in simboli di un suo possibile incontro con la dimensione sconosciuta e misteriosa che ci sovrasta, il grande inesauribile mondo dell’inconscio collettivo le cui radici, inoltrandosi nella terra, finiscono con l’incontrare il cielo” ( “Grafologia e psicologia” - Edizioni Mediterranee - 1988, pagg. 245-246)

      Sauro CAVALLINI  (scultore): “Io credo che davanti ad un’ opera dello scultore medianico Neri Flavi sia come se si guardasse e giudicasse l’opera di un altro; infinita e direi misteriosa, invece, la profonda meditazione ed il legame che lo unisce alla scultura realizzata. Lui è il prescelto a cui è stato affidato il compito particolare di trasportare nell’opera d’arte il messaggio di un’epoca lontana, fatta di storia e di fede, nell’attuale mistero di un’Entità. Le sue sono opere di gusto realistico e primitivo, cioè istintivo, imposte quasi in un gioco di anagrammi religiosi. Permane su tutte il mistero di una sensibilità guidata, che l’artista libera e realizza con sicura penetrazione. Ricordo in particolare una stupenda testa dall’espressione sacerdotale, ornata da una preziosa spirale. Poi figure di animali, cui si aggiungono segni di analisi religiosa. L’ultima delle opere, un affascinane falco meticolosamente lavorato, è una bella scultura di potente risultato, trascinante in un discorso di astratta sacralità. Sono tutte sculture naturali, ma di profonda atmosfera. Il lavoro di scultura dell’umanissimo personaggio Neri Flavi, generato certamente da una forza medianica, ma che nulla toglie all’importanza dell’opera stessa, va considerato come realtà sensazionale nel quadro artistico, vena coerente per trasformare in forme pensieri, ansie e messaggi dell’Infinito” (dichiarazione privata autografa del novembre 1988).

       LA NAZIONE:  “Il Centro di ricerca spirituale “Il Sentiero”, fondato intorno alla medianità di Neri Flavi nel 1980, in via degli Anemoni a Schignano, ha deciso di aprire al pubblico per mostrare le sculture su legno d’ulivo eseguite in stato di trance da Neri Flavi e per proiettare uno spezzone del filmato di Neri Flavi mentre realizza una delle sue opere. Sarà poi data lettura di alcuni passi di rivelazioni spirituali sul “pensiero”. Al termine, i componenti del Centro si raccoglieranno in preghiera per la pace nel mondo: il pubblico partrecipante potrà unirsi a loro. La decisione di mostrare i filmati e le sculture di Neri Flavi nasce dalla voglia di condividere le conoscenze acquisite dall’esempio di Neri Flavi e della moglie Maria, nel rispetto di qualsiasi religione. Il sito del Centro può essere visionato all’indirizzo Internet www.ilsentierodineriflavi.it  (“Apre al pubblico il Centro “Il Sentiero”: oggi visita alle opere del medium Flavi” - La Nazione - Prato- 18.3.2007, pag. 16).

 

Conferenza del 27.02.1991, HOTEL MICHELANGELO, Firenze:

 

Fu chiesto a Neri di parlare e lui iniziò così:

 

   Le parole da dire sono sempre poche perché continuano tramite le vostre domande. Quello che vi posso dire è che non  parlerò ai  curiosi e non darò risposta a chi non crede, ma parlerò solamente a coloro che fanno parte di me, a  coloro  che  sono alla  ricerca  di  un  qualcosa  che  li   possa avvicinare a questo grande, misterioso Mondo invisibile, che tutti sappiamo che esiste, ma che nessuno vede; eppure ognuno di noi lo percepisce, perché lo sente dentro di sé: come l’ho sentito io, sono convinto che lo sentite anche voi. Non è una percezione venuta a caso, non sono realtà che iniziano senza un perché , ma sono fatti che devono accadere. Con questa certezza, voi non siete qui a caso ed io non sono qui a caso.

   Quando incontro persone che mi vogliono conoscere, io lascio che parlino per sentire prima a che punto può essere la loro sensibilità , con la quale la maggior parte di loro è alla ricerca, alla ricerca di un qualcosa d’invisibile, alla ricerca di un qualcosa che vogliono capire, che vogliono conoscere. Per questo motivo io cerco di esprimermi in modo che sia compreso quello che provo.

   Queste sensazioni non si possono provare superficialmente, esse devono essere provate qui dentro (nell’anima) con la sensibilità con cui ognuno di noi deve lasciarsi andare a ritroso, dentro di sé ci lasciamo andare, e nel farlo andiamo incontro a quel Mondo, a quel Mondo così meraviglioso che è una rivelazione completa.

    Chi ci può parlare se non ci mettiamo in contatto e non lasciamo il nostro corpo a disposizione di quel Mondo, se non ci lasciamo trascinare dietro a coloro che ci vengono a chiamare? Ci chiamano, ci invitano, ci vogliono parlare per farci sapere. Quel Mondo così invisibile e così attento e così perfetto e così reale è vivo, è vivo dentro di noi, è vivo in noi!

    Nessuno di noi può affermare che non esiste: lo scettico rimane chiuso e dice “no, non credo”; mette una muraglia davanti a sé, e ad ogni parola, ad ogni insegnamento, a tutto quello che può vedere o sentire egli rimane uno sconosciuto, anche a se stesso. Ma se ognuno di noi si lascia andare e cerca di penetrare dentro di sé, vi troverà un universo, vi troverà quelle meravigliose sensazioni che sono di vita, di una vita reale, di una vita che va veramente vissuta.

   Ecco perché ho affermato che parlerò solamente ai ricercatori, parlerò a tutti coloro che vogliono conoscere un qualcosa che sanno che esiste, ma non sanno dov’è.

    Io penso che nella meditazione ognuno di noi lo possa trovare, lo possa sentire; ognuno di noi possa immergersi in quel meraviglioso Mondo: “il mistero” -dite voi-; “no” -dico io-, è una  Realtà, quella  Realtà  vivente che ci fa sognare, ci fa vivere, ci fa sentire, che ci fa essere davvero ciò che realmente siamo.

   Se ognuno di noi pensasse che la nostra vita sia un sogno, sia un qualcosa che non ci lega a ciò che può sembrare realtà, ma che invece non lo è, essa può sembrare forse un po’ troppo lontana; invece io vi dico che la nostra vita comincia proprio da dove non c’è la realtà viva della materia terrena, comincia veramente da dove ognuno di noi apre il suo cuore, apre la sua mente e sente l’impulso di tutte le sue viscere che lo trasportano, delle sensazioni nuove che lo trasportano dove loro neanche sanno. E il cuore batte, e batte veloce, probabilmente si annebbia la mente e lì comincia la Realtà, quella Realtà viva, quella Realtà vera dove abbiamo potuto e potremo vedere.

   Io all’inizio pensavo di conoscere; ero un ricercatore, e volevo sapere, volevo sapere sempre di più. Tanti mi hanno detto: “Però tu sei stato fortunato, tu sei stato premiato, tu hai avuto tutto questo…” no! io non ho avuto niente, perché non è Dio che me lo ha dato, sono stato io che l’ho chiesto a Dio.

    Di conseguenza, ognuno di noi può avere questi doni, può avere queste Realtà, può vivere in una vita che è veramente Vita, dove il respiro si fa più sommesso o dove il cuore ci sembra forse che batta più veloce o forse che la nostra anima ci trasporti in Alto e ci faccia sentire con la sua velocità la sensazione dell’Infinito, di un Infinito che non finisce, di un Infinito che crea e ci rinnova, di un Infinito che ci porta alla realtà di una Vita vera.

   Quando io ero nel bosco e captavo e vedevo tanti fenomeni così belli che si avveravano e si fortificavano intorno a me, io non sapevo se era sogno o era realtà, e questo l’ho dovuto constatare col tempo, aspettando, pregando, la maggior parte del tempo sognando.

     C’era una gran quercia: sotto ad essa mi mettevo a sedere e dicevo che l’altare più bello era l’Infinito, che l’altare mio più bello era quella realtà che non era la vita in cui io vivevo, ma era la Realtà dove mi lasciavo trasportare dall’impeto dei miei sentimenti interiori, mi lasciavo trasportare da quelle sensazioni che erano nuove, ma sapevo che erano vere.

    Noi umani, sia nella meditazione e sia nella nostra preghiera, oppure nei nostri pensieri, quando ci isoliamo, non troviamo più l’intimo nostro, ma troviamo qualcosa di più grande, sentiamo l’espressione dello spirito, ed allora non siamo più vita terrena, siamo Vita vera, quella Vita che ci fa vivere anche nelle sofferenze, anzi, nella sofferenza più che mai: ci rende vivi… ci rende vivi!

    Come fate voi a dire che siete lontani da Dio, quando questa piccola particella così meravigliosa, di una Luce che si espande fino all’Infinito, è viva! è vostra!

   Voi siete vivi, fate parte di Dio, perché quando questa Scintilla lascerà il vostro corpo e le vostre membra si scioglieranno, la vostra anima, il vostro spirito, vibrerà nell’Infinito spazio e non si  curerà  più della materia del corpo: lì si ricrea, si risente, si rigenera, si riforma, si rende vivo e riprova la bellezza infinita dell’origine della sua vita che non morirà mai, ma vi farà sognare sempre! vi farà vivere!

    Quando sentite emozione nel vostro cuore, voi dite allora: è il mio spirito che palpita, non il mio cuore; è forse Dio in questo momento che mi parla ed io non riesco ad ascoltare la Sua Vibrazione che mi dà maggiormente vita, maggiormente sensibilità, mi fa sentire un qualcosa di meraviglioso, mi fa sentire Suo.

    Ecco, io non vivo, ma è Lui che vive dentro di me.

    Solo in questa maniera noi possiamo essere consapevoli della nostra Vita immortale.

 (Riferimento all’anima di Gruppo dei membri del Centro)

      Noi abbiamo una conoscenza maggiore che ci rende più uniti e ci vogliamo più bene. Attenti però! Non dico che siamo tutti bravi e tutti buoni, io non vengo qui a portare la verità  -attenti!- io non vi porto la verità!, vi dico che siamo cercatori della Verità ed abbiamo il coraggio di tentare di fare questa unione di gruppo, solo il coraggio! Per me è già tanto tentare, è già tanto sentirlo, e quando si arriva al giorno stabilito per le riunioni e vi vedo arrivare, vi guardo uno ad uno e vi accarezzo con gli occhi, vi sento come se faceste parte viva di me, vi sento miei, vi sento dentro di me e fino a che non arriva l’ultimo mi sento come perso, è come se mi mancasse qualcosa; questo allora mi dà tristezza ed aspetto. Comincio a parlare dicendo anche delle cose un po’ buffe in modo da poter prolungare l’attesa, per aspettare ancora cinque minuti, per vedere se il ritardatario arriva. Solo quando siamo tutti io sono felice: solo allora mi lascio andare completamente! 

Neri Flavi

 

Una breve raccolta delle rivelazioni sull'uomo nuovo e la nuova era

Tratto dalla premessa al libro "L'uomo e la Nuova Era"

I messaggi che ci provengono dalle Entità e dai Maestri non hanno tempo, anche se hanno una data.

Sono messaggi che vivono quando chi li riceve o li legge è pronto a capirli, quando la sua coscienza è pronta a risvegliarsi e ad incominciare o proseguire il suo cammino spirituale.

La loro bellezza sta nella loro scoperta, perché prima di tale momento quei messaggi sono come gemme sepolte nel deserto. Il Centro di Ricerche Spirituali di Neri Flavi da tempo ha ricevuto tantissime gemme, ed i suoi associati da tempo le stanno studiando, per ricavarne sempre nuovi e più profondi insegnamenti. 

Tante sono le Entità che si sono manifestate sotto diversi nomi: il Maestro, Luigi, Fratello Piccolo, il Bambino, Kiria, Fratello Saggio, Sorella Carità, i Sette Raggi, Shamballa, l’Angelo dell’Intelligenza e così via.

E spesso ci si è chiesti chi si celasse dietro queste identità. Il Maestro, ad esempio, in una rivelazione si è manifetato come Gesù Cristo, altre Entità hanno fornito qualche altro indizio, ma in genere la vera essenza di queste Entità è sempre rimasta nascosta.

Quando il Centro ha deciso di dare alle stampe una parte delle rivelazioni ricevute dal Maestro Neri Flavi tra il 1980 e il 1995 (che è come dire ieri, perché i messaggi non hanno tempo), la domanda su chi siano le Entità che si manifestavano si è riproposta, perché da taluni era avvertita la necessità di offrire ai lettori una chiave di lettura più mirata.

Ebbene, immenso è stato lo stupore del messaggio ricevuto pochi giorni dopo da Maria, la consorte di Neri Flavi, oggi responsabile del Centro e continuatrice della sua opera. Infatti, il 12 marzo del 2008, a pochi giorni dalla riunione del Centro, Maria, sotto forma di scrittura automatica ha ricevuto un messaggio che, tra le altre cose,  rispondeva a quella domanda.

Ecco la parte del messaggio relativo all’identità delle Entità superiori che ci hanno parlato:

 «Io vi dico che noi Vibrazioni portiamo un nome che è convenzionale per noi, ma serve per voi umani.  Noi non abbiamo il bisogno di essere catalogati come voi sovente siete abituati a fare nelle vostre azioni, la nostra energia è pura e brillante e deriva da Dio Padre, ma questo è per voi, per conoscerne la provenienza. Molti, però, non sono ancora pronti a percepire le nostre energie, per cui vi diciamo di catalogarci  -come voi dite- in Vibrazioni Astrali pure, vicine al Padre. La provenienza di tutto il nostro sapere viene da Lui, Fonte inesauribile di tutto. Perciò, vorremmo essere chiamate così “Energie Astrali vicine al Padre”. Questo è il nostro nome.

 Non è il nome a riscaldare i cuori, ma sarà la vibrazione che sentirete nelle nostre parole a toccare l’anima vostra. Non dubitate della nostra sostanza, siate consapevoli di quello che fate e tutto si manifesterà secondo i piani. Solo con la consapevolezza dell’Essere supremo tutto avverrà. Per tale scopo, vi abbiamo dato  -dettate da noi- le nostre parole.

 Andate per la vostra strada, non vi preoccupate dei nomi, che sono solo apparenza, mentre l’anima cerca la sostanza, solo questa sentirà, e noi di sostanza ve ne abbiamo data tanta: va solo sentita”. »

Le Luci del Cielo

Ed è proprio così. Siamo noi umani che, anziché cedere alla banale tentazione di dare un nome e un volto a chi sa riscaldare i nostri cuori, dobbiamo invece fare in modo di sentire “dentro di noi” la sostanza, e cioè le potenti vibrazioni che ci sanno trasmettere, con le loro rivelazioni, le “Energie Astrali vicine al Padre”, quelle Energie che in tanti anni si sono rivelate a Neri Flavi e che ora anche a voi lettori potranno dare piena consapevolezza dell’ Essere supremo.

L'uomo e la Nuova Era (continua)


 

ED INOLTRE:

 

 

 

IL RITORNO DEL CRISTO SULLA TERRA

pagine 132

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=249047

 

 

RIVELAZIONI IN PARABOLE

pagine 64

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=253342

 

 

IL PERCORSO DELL'ANIMA

pagine 252

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=349579

 

  PER VEDERE TUTTE LE PUBBLICAZIONI,

ACCEDERE AL SITO

www.ilsentierodineriflavi.it

 

Centro Il Sentiero

 

                                  IL LUOGO

Il centro, attivo dal 1980, oggi si trova in un luogo bellissimo voluto da "Lassù", a 600 metri, in mezzo al verde e si affaccia sulle vallate lussureggianti di boschi. E' un luogo fortemente energetico e così si sono espresse le guide del Centro, in particolare "Il Maestro" (che in una rivelazione si è manifestato come il maestro Gesù):

"Tornerà sulla Terra il giardino terrestre nei posti in cui i Maestri vivono.

Sarà sotto di loro una terra fertile, con frutti nuovi,

dove abiteranno le anime più pure della Terra".

(Il Maestro, rivelaz. 09.03.1994)

 

 MARIA FLAVI,

prosecutrice nell'INSEGNAMENTO

 

 

       Il Centro di Ricerca Spirituale "Il Sentiero" prosegue nella sua attività di divulgazione  e di approfondimento della spiritualità grazie alla presenza di Maria Flavi, moglie del Maestro Neri e sua continuatrice, da ben oltre 15 anni.

     Maria dà il suo contributo, oltre che con la sua operosità, con la sua sensitività. Maria è intuitiva; fin da quando era piccola ha questa dote che poi si è sviluppata con il tempo. Inoltre la sua guida le si manifesta anche attraverso la scrittura ed il disegno: si tratta di una scrittura non automatica, perche´ sarebbe senza intuizione, mentre lei percepisce quello che da "Lassù" è da sapere per aiutare e sostenere i componenti del gruppo “Il Sentiero”, come pure chiunque fosse interessato al nostro tipo di ricerca.    

 


 

Chiunque lo desideri può accedere al Centro sia per una visita come per partecipare a qualcuna delle riunioni.
Per qualsiasi contatto, informazione o approfondimento, rivolgersi a:

 

Centro di Ricerca Spirituale “Il Sentiero” di Neri Flavi
Via degli Anemoni, 5
59024 Schignano, Vaiano - Prato

Cell. 338/3740905 - Tel. 0574/983233

email:

www.ilsentierodineriflavi.it

 

 

Che ognuno di Voi sia L'UOMO NUOVO!

 

 

 

 

L'uomo e la Nuova Era