Quando
incontro persone che mi vogliono conoscere, io lascio che
parlino per sentire prima a che punto può essere la loro
sensibilità , con la quale la maggior parte di loro è alla
ricerca, alla ricerca di un qualcosa d’invisibile, alla ricerca
di un qualcosa che vogliono capire, che vogliono conoscere. Per
questo motivo io cerco di esprimermi in modo che sia compreso
quello che provo.
Queste
sensazioni non si possono provare superficialmente, esse devono
essere provate qui dentro (nell’anima) con la sensibilità con
cui ognuno di noi deve lasciarsi andare a ritroso, dentro di sé
ci lasciamo andare, e nel farlo andiamo incontro a quel Mondo, a
quel Mondo così meraviglioso che è una rivelazione completa.
Chi ci
può parlare se non ci mettiamo in contatto e non lasciamo il
nostro corpo a disposizione di quel Mondo, se non ci lasciamo
trascinare dietro a coloro che ci vengono a chiamare? Ci
chiamano, ci invitano, ci vogliono parlare per farci sapere.
Quel Mondo così invisibile e così attento e così perfetto e così
reale è vivo, è vivo dentro di noi, è vivo in noi!
Nessuno di noi può affermare che non esiste: lo scettico rimane
chiuso e dice “no, non credo”; mette una muraglia davanti a sé,
e ad ogni parola, ad ogni insegnamento, a tutto quello che può
vedere o sentire egli rimane uno sconosciuto, anche a se stesso.
Ma se ognuno di noi si lascia andare e cerca di penetrare dentro
di sé, vi troverà un universo, vi troverà quelle meravigliose
sensazioni che sono di vita, di una vita reale, di una vita che
va veramente vissuta.
Ecco
perché ho affermato che parlerò solamente ai ricercatori,
parlerò a tutti coloro che vogliono conoscere un qualcosa che
sanno che esiste, ma non sanno dov’è.
Io
penso che nella meditazione ognuno di noi lo possa trovare, lo
possa sentire; ognuno di noi possa immergersi in quel
meraviglioso Mondo: “il mistero” -dite voi-; “no” -dico io-, è
una Realtà, quella Realtà vivente che ci fa sognare, ci fa
vivere, ci fa sentire, che ci fa essere davvero ciò che
realmente siamo.
Se
ognuno di noi pensasse che la nostra vita sia un sogno, sia un
qualcosa che non ci lega a ciò che può sembrare realtà, ma che
invece non lo è, essa può sembrare forse un po’ troppo lontana;
invece io vi dico che la nostra vita comincia proprio da dove
non c’è la realtà viva della materia terrena, comincia veramente
da dove ognuno di noi apre il suo cuore, apre la sua mente e
sente l’impulso di tutte le sue viscere che lo trasportano,
delle sensazioni nuove che lo trasportano dove loro neanche
sanno. E il cuore batte, e batte veloce, probabilmente si
annebbia la mente e lì comincia la Realtà, quella Realtà viva,
quella Realtà vera dove abbiamo potuto e potremo vedere.
Io
all’inizio pensavo di conoscere; ero un ricercatore, e volevo
sapere, volevo sapere sempre di più. Tanti mi hanno detto: “Però
tu sei stato fortunato, tu sei stato premiato, tu hai avuto
tutto questo…” no! io non ho avuto niente, perché non è Dio che
me lo ha dato, sono stato io che l’ho chiesto a Dio.
Di
conseguenza, ognuno di noi può avere questi doni, può avere
queste Realtà, può vivere in una vita che è veramente Vita, dove
il respiro si fa più sommesso o dove il cuore ci sembra forse
che batta più veloce o forse che la nostra anima ci trasporti in
Alto e ci faccia sentire con la sua velocità la sensazione
dell’Infinito, di un Infinito che non finisce, di un Infinito
che crea e ci rinnova, di un Infinito che ci porta alla realtà
di una Vita vera.
Quando
io ero nel bosco e captavo e vedevo tanti fenomeni così belli
che si avveravano e si fortificavano intorno a me, io non sapevo
se era sogno o era realtà, e questo l’ho dovuto constatare col
tempo, aspettando, pregando, la maggior parte del tempo
sognando.
C’era
una gran quercia: sotto ad essa mi mettevo a sedere e dicevo che
l’altare più bello era l’Infinito, che l’altare mio più bello
era quella realtà che non era la vita in cui io vivevo, ma era
la Realtà dove mi lasciavo trasportare dall’impeto dei miei
sentimenti interiori, mi lasciavo trasportare da quelle
sensazioni che erano nuove, ma sapevo che erano vere.
Noi
umani, sia nella meditazione e sia nella nostra preghiera,
oppure nei nostri pensieri, quando ci isoliamo, non troviamo più
l’intimo nostro, ma troviamo qualcosa di più grande, sentiamo
l’espressione dello spirito, ed allora non siamo più vita
terrena, siamo Vita vera, quella Vita che ci fa vivere anche
nelle sofferenze, anzi, nella sofferenza più che mai: ci rende
vivi… ci rende vivi!
Come
fate voi a dire che siete lontani da Dio, quando questa piccola
particella così meravigliosa, di una Luce che si espande fino
all’Infinito, è viva! è vostra!
Voi
siete vivi, fate parte di Dio, perché quando questa Scintilla
lascerà il vostro corpo e le vostre membra si scioglieranno, la
vostra anima, il vostro spirito, vibrerà nell’Infinito spazio e
non si curerà più della materia del corpo: lì si ricrea, si
risente, si rigenera, si riforma, si rende vivo e riprova la
bellezza infinita dell’origine della sua vita che non morirà
mai, ma vi farà sognare sempre! vi farà vivere!
Quando
sentite emozione nel vostro cuore, voi dite allora: è il mio
spirito che palpita, non il mio cuore; è forse Dio in questo
momento che mi parla ed io non riesco ad ascoltare la Sua
Vibrazione che mi dà maggiormente vita, maggiormente
sensibilità, mi fa sentire un qualcosa di meraviglioso, mi fa
sentire Suo.
Ecco,
io non vivo, ma è Lui che vive dentro di me.
Solo
in questa maniera noi possiamo essere consapevoli della nostra
Vita immortale.